19 Aprile 2024

La nostra Storia


Solidarietà nel Mondo ODV è stata istituita nel lontano 1994 da un gruppo di radioamatori camaioresi i quali presa coscienza, attraverso contatti con alcune missioni Africane e sudamericane, delle numerose e rilevanti emergenze in quelle aree, ritennero di dover organizzare una struttura basata sul volontariato puro (minimi costi di gestione) per il finanziamento di progetti, con le donazioni di soci e simpatizzanti, in particolare a sostegno della salute, dell'igiene e della scolarizzazione, diritti essenziali negati , allora come oggi, in molti di paesi di quei continenti. Il primo presidente fu Cesare Barsottelli, recentemente scomparso ma di cui l'Associazione conserva intatti i principi etici ed il legame solidale a tante realtà degradate.
Solidarietà nel Mondo nei primi anni di vita (1994/1999) ha dovuto organizzarsi sviluppando soprattutto i contatti con referenti, missionari e/o laici, nei paese africani e sudamericani i quali, avendo quotidianamente la diretta cognizione delle realtà locali, erano in grado di segnalare le situazioni emergenziali sulle quali intervenire con flussi controllati di danaro, evitando di disperdere le risorse provenienti dalle donazioni generose dei soci e dei simpatizzanti. Di questo periodo vogliamo ricordare la collaborazione con il centro nutrizionale “Nutripa” in Ruanda ed il sostegno finanziario alla fabbrica di candele di Mariana (Brasile) anche a difesa del posto di lavoro di numerosi operai altrimenti destinati all’emarginazione ed alla povertà.
Dal 2000 al 2004 viene avviato uno dei più importante progetti dell’Associazione consistente nell'acquisto e nella distribuzione di medicinali nel dispensario di Ebolowa (Camerum) che, a decorrere dall’anno 2002, sarà organizzato in ambulatorio presso il quale saltuariamente hanno prestato la loro opera fino al 2015 anche alcuni medici e infermieri di Camaiore, poi interrotta a causa di numerosi focolai di guerra limitrofi che avrebbe esposto a reali pericoli le nostre volontarie.
Nel periodo 2004-2013 i principali interventi finanziari sono inerenti alla ristrutturazione del Centro di Formazione Professionale “Don Bosco” di Bangui (Repubblica Centro Africana) che addestra alle attività manuali i ragazzi di strada, favorendone l’inserimento nel mondo del lavoro e all’ampliamento dell’ambulatorio di Ebolowa, gradualmente trasformatosi in un importante presidio sanitario, con un afflusso medio annuale di oltre 20.000 pazienti, altrimenti senza alcuna assistenza che lo Stato eroga solo a pagamento. Successivamente, verrà anche assicurata la presenza di un medico africano e di un infermiere per visite e somministrazioni di farmaci esclusivamente titolo gratuito. Il finanziamento di questo progetto che annualmente assorbe circa 1/3 delle entrate complessive, continuerà ad essere alimentato negli anni affinché il diritto alla salute della popolazione più emarginate delle periferie e dei villaggi sia ispirato ai principi di solidarietà.
Anche l’approvvigionamento di acqua, che in Africa è sicuramente fra i beni più preziosi, è stato un obiettivo prioritario. Al riguardo, nel villaggio di Yaoundè (Camerum) è stato realizzato uno chateau d'eau che rifornisce oltre 11.000 abitanti di vari agglomerati, garantendone i consumi giornalieri ed un secondo uno chateau d'eau nel villaggio di Goazip (Camerun) per il fabbisogno di circa 6.000 abitanti di capanne sparse per oltre tre chilometri.
Negli anni 2007 e seguenti, gli interventi sono stati mirati alla scolarizzazione, ritenendo l’istruzione “l’arma più potente che può essere utilizzata per cambiare il mondo”, sostenendo economicamente la scuolina di Rio Branco in Brasile, nonché la Casa famiglia di Don Valentino di Pointe Noire (Congo Brazzaville) che ospita ragazzi di strada e li recupera alla formazione scolastica, alla quale anche negli anni successi sarà erogato un contributo per preservarne l’operatività. Nell’importante settore si registra anche la costruzione di una scuola a Barranco (Perù) ed interventi igienico-sanitari presso il centro professionale della missione “Don Bosco” di Banguì (Centro Africa). Infine l’Associazione dal 2010 sostiene le spese necessarie alla frequenza della facoltà di medicina di Utuje Sylvie, una giovane di Eblowa (Camerun), attualmente iscritta al 6° anno presso l’università della R.D. del Congo.
Nel triennio 2014-2016 viene ampliata l’area geografica di abituale intervento, includendo il Burundi con due progetti significativi: realizzazione di un allevamento di animali da cortile in Gitega presso l’orfanotrofio retto dalle suore della Santa Casa di Nazareth, allo scopo di integrare la povera alimentazione dei bambini con proteine delle uova e della carne (contributo determinante di Chiara che in occasione della comunione ha rinunciato ai regali chiedendo di devolvere l’importo corrispondente alla specifica iniziativa); finanziamento del progetto “una capra per famiglia” per favorire il rientro presso le famiglie di origine dei figli abbandonati per mancanza di mezzi ed ospitati presso l’orfanotrofio, donando ad oltre 30 nuclei una capretta che rappresenta una notevole fonte reddito (risorse in gran parte provenienti dalla vendita del libro “Fischia il vento urla la bufera” di cui l’autrice di Rosy Villani ha donato all’Associazione tutti i diritti). Presso l’orfanotrofio per bambini disabili gestito dalla “Fondazione Viviane” in Kinshasa (R.D. del Congo), a seguito di un incontro avvenuto in Camaiore con la sua fondatrice: ZARI VIVIANE PHEMBA TSASA, anch’essa disabile, sono stati installati pannelli solari per un’autonoma alimentazione della struttura, sopperendo alle continue interruzioni e/o mancanza di energia elettrica. Nel triennio non è mancato il sostegno alla scolarizzazione attraverso contributi erogati alle Suore Venerine di Youndè (Camerun) per la loro casa di formazione; alla Missione Salesiana di Brazzaville (Congo) per l’acquisto di attrezzature didattiche indispensabili al Centro Professionale; alle Scuole di Cristo Re gestite dai Frati Francescani in Potosì (Brasile) per l’approvvigionamento di arredi/attrezzature attinenti alla funzionalità del convitto; alle Suore della Beata Imelda di Elbasan (Albania) per l’alfabetizzazione dei poveri del quartiere. Infine, a Rio Branco (Brasile) è stato sostenuto il progetto “Estela De Manha” mirato al recupero di donne con problemi di alcool e droga, vittime della povertà e della emarginazione delle periferie.
Solidarietà nel Mondo, nonostante la perdurante crisi economica, si è mantenuta su livelli di stabilità, anzi con qualche lieve incremento grazie ai molti eventi organizzati per la raccolta di fondi ed alla generosità dei soci, mai venuta meno.
Anche geograficamente ha esteso i propri confine d’intervento verso nuove drammatiche realtà dove a soccombere sono soprattutto le donne e i bambini.
All’atto della sua costituzione, Solidarietà nel Mondo contava 60 soci ed un bilancio pari a 12 milioni delle vecchie lire. Il progressivo incremento fatto registrare negli anni raggiungeva l’apice nel biennio 1999-2000 con 440 iscritti e 125 mila euro di entrate, cui è seguito una graduale contrazione fino agli attuali 350 soci e 58 147,00 Euro di entrate.
Il decremento non è da attribuire alla minor sostegno dei soci, amici e simpatizzanti, né alla ridotta visibilità dell’Associazione, che in virtù delle numerose iniziative per la capillare divulgazione di materiale pubblicitario anche attraverso i social ed un proprio sito web, conserva tra la gente un buon grado di popolarità, bensì ai devastanti effetti della crisi di cui è detto, che ha determinato sacche di povertà ed erosioni dei bilanci delle famiglie e di riflesso delle donazioni.
Il nostro entusiasmo, tuttavia, è immutato. Vi chiediamo solo di non farci mancare un aiuto, sia pure nel poco. Per questo il nostro ed il ringraziamento di tutti coloro che sono destinatari della vostra solidarietà.


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